Gli smart speaker intelligenti rispettano la Privacy?
Le persone che comprano uno smart speaker, sono consapevoli del rischio privacy, ma sono anche rassegnati al fatto che la crescente erosione della riservatezza dei dati è ormai un dato di fatto e per questo non fanno granché per proteggersi.
Il ragionamento degli utenti di smart speaker è questo: Amazon e Google sanno già tanto di me, che c’è di male se cedo ancora un po’ di informazioni?
Eppure, motivi di preoccupazione ce ne sono.
Basti pensare ai casi di smart tv che registrano tutto quello che dici o di smart speaker che dopo aver registrato conversazioni private le hanno inviate a destinatari casuali.
Questo perché tutti questi device sono comunque in rete e potenzialmente hackerabili e soggetti potenziali data breach.
Numeri.
Da luglio a settembre, secondo i dati di Strategy Analytics, gli acquisti di smart speaker sono aumentati del 197% su base annua, a quota 22,7 milioni di unità.
Ma chi acquista uno smart speaker cosa sa effettivamente sul suo funzionamento?
O su come verranno utilizzati i propri dati personali relativi alle proprie abitudini di casa?
O, ancora, su cosa effettivamente registra il dispositivo che è sempre accesso?
Di fatto sempre accesi.
“Alcuni smart speaker funzionano solo previa accensione manuale altri invece si attivano direttamente con comando vocale restando di fatto sempre accesi” ha spiegato l’avvocato Marco Martorana, Data Protection Officer certificato, fondatore dell’omonimo Studio, che svolge una intensa attività in campo privacy.
Profilare le abitudini.
“I dati e le abitudini raccolte dagli assistenti digitali vengono raccolti ed elaborati anche per profilare le abitudini degli utenti, categorizzarli socio-demograficamente a seconda del luogo, degli acquisti, dello stile di vita, delle necessità….” ha spiegato di nuovo l’avvocato Marco Martorana, Data Protection Officer certificato.
Cosa viene fatto con le conversazioni private che avvengono in casa continuamente monitorate e registrate?
E come funziona la conservazione di tutte queste informazioni senza sapere chi sia veramente in grado di conoscerle ed ascoltarle?
Che cosa prevede il GDPR.
Lo strumento principale previsto dal GDPR in questo senso è l’informativa
Fonte Privacy Italia
Report-Da Report del 25 marzo 2019, di Cecilia Andrea Bacci
LINEA COMPUTERS
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