Amazon, multa record da 746 milioni di euro per violazione del Gdpr
Si tratta della sanzione più alta in assoluto da quando è stato introdotto il Gdpr
La competente autorità di controllo per la protezione dei dati ha comminato una multa record da 746 milioni di euro ad Amazon per violazioni della privacy correlate alle sue pratiche pubblicitarie. Si tratta della sanzione più alta in assoluto da quando è stato introdotto il Gdpr, che da sola ammonta a più del doppio dei 307 milioni di euro di sanzioni che erano state complessivamente irrogate lo scorso anno.
Dopo che la notizia era uscita sul Wall Street Journal il 30 luglio, la sanzione inflitta dall’Autorità per la protezione dei dati del Lussemburgo (CNPD) è stata poi riconosciuta dalla stessa Amazon, che senza fornire ulteriori dettagli ha però affermato che la decisione sarebbe priva di fondamento e sproporzionata, annunciando che per questo farà ricorso in appello, anche se da tempo il colosso dell’e-commerce era stato spesso accusato più volte di comportamenti non rispettosi della privacy degli utenti o non conformi al Gdpr.
Da parte sua la CNPD non ha rilasciato dichiarazioni, e neanche ha ancora dato notizia del provvedimento sul proprio sito istituzionale. La commissione lussemburghese è il principale organo di vigilanza per le attività di Amazon nell’Ue come “autorità capofila”, in quanto la società ha la sede del suo quartier generale europeo a Lussemburgo.
Le prime anticipazioni sulla maxi multa erano trapelate dal Wall Street Journal, che all’inizio di giugno aveva parlato di una bozza del CNPD che intendeva sanzionare le pratiche sulla privacy di Amazon proponendo alle altre 26 autorità nazionali per la protezione dei dati dell’Unione Europea una multa di oltre 425 milioni di dollari. Ma le cifre sono risultate poi ben oltre le aspettative iniziali.
Nei casi in materia di privacy transfrontalieri, le decisioni devono essere concordate tra i vari regolatori della privacy, con procedure che possono portare a rettifiche sostanziali e potenziali incrementi o riduzioni delle sanzioni proposte.
Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, l’autorità lussemburghese avrebbe ricevuto una rimostranza da almeno un altro regolatore per la privacy europeo, che chiedeva un aumento della sanzione.
La maxi multa contro Amazon rappresenterebbe all’incirca il 4,2% del profitto netto di 21,3 miliardi di dollari riportato dall’azienda per il 2020, nonche’ lo 0,2% dei suoi 386 miliardi di dollari di ricavi.
FONTE UFFICIALE: FederPrivacy